Gatta Cenerentola, animata e “Made in Napoli”

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Scordatevi la classica scarpetta, il romantico principe azzurro e l’ingenua Cenerentola: una delle fiabe più popolari al mondo sta per essere stravolta da Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Alessandro Rak e Dario Sansone, registi de «La Gatta Cenerentola», il nuovo film d’animazione coprodotto da Mad Entertainment e Rai Cinema e distribuito sul mercato internazionale da Rai Com.

Ispirato alla novella originale di Giambattista Basile (autore a cui anche Matteo Garrone ha attinto, recuperandone le opere per la sua ultima fatica «Il racconto dei racconti»), il film è approdato a Venezia a Cartoons on the Bay, ma solo in un piccolo assaggio: poche, accattivanti scene in attesa della versione finale che arriverà nelle sale nel 2016.

Una Cenerentola selvatica come una gatta, presentata in una chiave noir e contemporanea, ma con uno stile che ricorda il fumetto americano anni ’50: «La nostra Cenerentola tornerà a Napoli, vivrà situazioni drammatiche ma spero con un finale di salvezza», ha detto oggi il produttore Luciano Stella, descrivendo la protagonista del film come un personaggio di certo non canonico, che «non aspetta il principe azzurro, ma si libera, si emancipa, non sta in attesa di qualcosa che gli viene dall’altro, tenendo sempre aperto un orizzonte di speranza, di amore, di desiderio di libertà».

Non sarà più una storia senza tempo e senza luogo, perchè nelle intenzioni degli autori c’è proprio quella di radicarla fortemente al territorio napoletano. «Ci siamo riappropriati territorialmente di Cenerentola, e non soltanto perchè è tratta dal lavoro di Basile», ha spiegato Alessandro Rak, «la protagonista è infatti collegata alla città di Napoli attraverso una storia di riscatto che le accomuna: per entrambe da una parte c’è il degrado, dall’altra un’eredità nobile a cui attingere».

Gatta Cenerentola, animata e "Made in Napoli"

 

«Abbiamo riadattato la vicenda inserendola in un futuro improbabile», ha spiegato, anticipando per il pubblico la doppia dimensione temporale del film, con «il regno del sole, che offre prospettive positive, e il regno della cenere, dove trionfa il malaffare».

Tra presente e passato che si combattono in uno scontro da cui discenderà il futuro, la storia si svolge in una nave trasformata in un bordello dalle sorellastre di Cenerentola. Un altro esperimento dunque per la coraggiosa Mad Entertainment, che, dopo il successo de «L’arte della felicità» di Rak, vincitore dello European Film Award per la migliore opera d’animazione del 2014, adesso decide di riprovarci con un grande classico rivisitato. Appositamente pensata per un target di young adults, questa Cenerentola sarà un lavoro completamente corale, frutto di molte sensibilità, e promette dunque di stupire con le sue tinte forti in stile «crime».

Anche la musica è stata studiata per fornire una storia che sia in grado di raccontare Napoli e al tempo stesso l’evoluzione del personaggio femminile: da qui il ricorso a giovani talenti partenopei e a suoni contemporanei, perfettamente miscelati con la tradizione.

Articolo scritto da Redazione PinkItalia